Visitare Acireale
Acireale è posta su di un costone lavico in posizione panoramica a picco sul mare. L'origine di Acireale, legata alla leggenda dell'amore impossibile del pastorello Aci per la ninfa Galatea, trova connotazioni storiche già in epoca greca.
La cittadina antica fu distrutta quasi interamente da un terremoto del 1169, e successivamente ricostruita prendendo il nome di Acireale.
Si accede alla città da Via delle Terme sulla destra della quale si trova lo stabilimento termale che ha origini antichissime; chiamate con Xiphonie, termine con cui i Greci denominarono le prime costruzioni termali per lo sfruttamento delle acque sulfuree provenienti dall'Etna. In periodo Romano si edificò un'impiato ancora oggi visitabile, mentre nel medioevo si attribuirono a queste acque proprietà miracolose.
Nel 1873 vennero realizzati lo Stabilimento di S. Venera con l'annesso parco ed il "Grand Hotel des Bains".
Il Duomo di Acireale è costruito sul luogo dove nel 400 sorgeva un altarino dedicato alla Vergine Annunziata. L'attuale chiesa fu edificata nel 600 con un impianto a croce latina con tre navate, nella volta di quella centrale vi è dipinto un grande affresco rappresentante l'Apoteosi dell'incarnazione del Verbo divino acclamato dal coro delle Vergini, articolato in vari episodi, che fu realizzato da Giuseppe Sciuti tra il 1905 e il 1907. Nelle pareti e nella volta del transetto vi sono gli affreschi di Pietro Paolo Vasta, e rappresentano: la Glorificazione dell'Agnello mistico, le Nozze di Cana, la Gloria di S. Venera, l'Uccisione di Abele, il Sacrificio di Isacco e furono realizzati nel 700 come anche I quattro evangelisti nelle lunette della cupola, sempre opera del Vasta.
Gli affreschi dell'abside centrale, furono realizzati dal messinese Antonio Filocamo nel 1711 e rappresentano scene della vita della Madonna nelle pareti e l'Assunzione della Vergine nella volta.
Dalla navata destra si accede alla cappella di S. Venera, eletta patrona della Città nel 1651. La cappella fu costruita verso la fine del 600 e fu affrescata da Antonio Filocamo. Al suo interno si conserva una statua della santa in legno ricoperto il lamina d'argento. Nel pavimento del transetto si trova la bella Meridiana, eseguita dallo scultore Carlo Calì nel 1843.
Altri dipinti conservati all'interno della chiesa sono: la Madonna del Rosario di Antonio Catalano il Vecchio, l'Arcangelo Gabriele di Antonio Platania, la Nativita' di Gesù di Pietro Paolo Vasta, il S. Antonio di Padova di Giacinto Platania.
Nell'800 fu costruito il campanile di sinistra, il rosone,la galleria di coronamento che raccorda i due campanili laterali, mentre seicentesco e' il grande portale con eleganti colonne corinzie che reca nella trabeazione uno dei piu' antichi stemmi cittadini.
Sulla piazza si prospetta anche il Palazzo della città con la sua facciata tardobarocca rimasta intatta nonostante i numerosi rifacimenti che l'intero edificio ha subito nel corso del tempo.
La basilica dei SS. Pietro e Paolo, fu costruita nel corso del XVII secolo, su progetto di Pietro Paolo Vasta. L'interno, che fu danneggiato da un terremoto del 1693, venne rifatto agli inizi dell'800 in stile neoclassico. Alle pareti del coro vi sono affreschi del seicento, tra le tele ricordiamo il "S. Andrea Avellino" di Pietro Paolo Vasta, "S. Alfio ed i fratelli" e "S. Antonio Abbate" di Giacinto Platania e i "SS. Pietro e Paolo" di Mattero Ragonisi che si trovano nella sagrestia.
Tra le statue vi sono quelle di legno di S. Pietro e S. Paolo di Girolamo Carnazza del 1658, mentre l'organo sopra l'altare maggiore dell ametà dell'800 è opera di Giovanni Patanè Rocca.
Dalla chiesa di SS. Pietro e Paolo si arriva alla Pinacoteca dell'Accademia Zelantea dove si trovano tele di pittori del posto come Giacinto Platania, Pietro Paolo Vasta, Emanuele Grasso, inoltre vi è una raccolta di disegni e incisioni che comprende pezzi di A. Durer, L. Giordano, C. Maratta, Guido Reni, S. Rosa, A. Van Dyck.
La chiesa di S. Sebastiano, preceduta da una balaustrata ornata da dieci statue del Marabitti, è decorata all'interno con affreschi di P. Vasta, nel XVIII secolo. Il progetto della chiesa fu iniziato nel 1609, sul luogo dovo sorgeva l'antica chiesa quattrocentesca.
Particolare è la chiesa dell'Oratorio dei Padri Filippini realizzata nel 1840 in stile neoclassico su disegno di Francesco di Paola Patanè. All' interno si trova un'affresco della volta di Giuseppe Rapisardi e la Madonna della Purità dipinta da Alessandro Vasta.
Da visitare sono ancora la chiesa di S. Maria del Suffragio completamente affrescata da Pietro Paolo Vasta nel 1751, la chiesa di San Camillo anche questa affrescata da Pietro Paolo Vasta prima del 1750, la chiesa e convento dei Padri Cappuccini che conserva all'interno la Madonna in trono una tra le piu' belle tele di Giacinto Platania e il polittico della Madonna bambina di scuola vastesca.
Da visitare ad Acireale è la Villa Belvedere, intitolata a Vittorio Emanuele III, rappresenta il piu' grande giardino pubblico della città e prese il nome di Belvedere per lo splendido panorama che si gode affacciandosi dal suo balcone.
Ai piedi della "Timpa" su cui si trova Acireale è situato il borgo marinaro di Santa Maria La Scala, delimitato a sud da un mulino ancora funzionantee a nord dallo "Scalo Grande".
Da qui si puo ammirare la "Grotta delle Colombe" costituita da prismi basaltici colonnari.
Per chi lo volesse su può raggiungere Santa Maria La Scala attraversando una piccola strada immersa nella natura e nel paesaggio del luogo costruita nel seicento.
Seguendo la strada che porta a S. Maria La Scala, si può raggiungere la chiesa di S. Maria della Neve che si trova in splendida posizione panoramica.
Viene chiamata dagli abitanti del luogo "a Rutta", la Grotta, perchè si tratta di una grande caverna in pietra lavica adattata a chiesa intorno al 1752; nel suo interno è allestito uno presepio con pastori in grandezza naturale, realizzati da maestranze locali alla fine del '700.
Acireale sigla provincia CT, regione Sicilia.