Visitare Massa Lubrense
Massa Lubrense si trova nel punto in cui la costiera sorrentina e la costiera amalfitana, si uniscono e dove la Punta della Campanella si protende nel mare a poca distanza da Capri.
Massa Lubrense, estesa su un amplissimo territorio, è costituita, ormai da secoli, dall'aggregazione di 18 borghi, corrispondenti agli antichi casali. Il cuore del paese è largo Vescovado, suggestiva terrazza a picco sul mare, con la cinquecentesca chiesa di Santa Maria delle Grazie ed il palazzo Vescovile del 700. Da qui si dirama un fitto reticolo di sentieri, mulattiere e stradine che si snodano fra il verde cupo dei limoneti ed il verde argentato degli uliveti oppure attraverso castagneti e querceti, per raggiungere antichi casali ed ancora vaste zone disabitate ricoperte da una fitta macchia mediterranea, pareti calcaree a picco sul mare, memorie archeologiche, torri saracene, panorami irripetibili che uniscono in un unico sguardo mare e montagna con splendide viste dei Monti Lattari e dei golfi di Napoli e di Sorrento con le loro isole, i loro isolotti e i loro scogli.
Massa Lubrense vanta illustri tradizioni storiche: il suo territorio, abitato fin dai tempi più antichi. In età preromana subì una certa influenza da parte della cultura greca riconoscibile per la presenza a Punta della Campanella dell'Athenaion, un grande santuario in cui si celebrava il culto di Atena, fondato secondo la leggenda da Ulisse e dedicato in un primo momento al culto delle Sirene, chiamato dai Greci Sirenusai, dai Romani Promontorium Minervae e durante quasi tutto il medioevo appartenne lungamente al ducato sorrentino. Distrutta dagli angioini fu ricostruita ed ancora rasa al suolo per ordine di Ferrante d'Aragona, nel XVI secolo la cittadina rifiorì, ma fu ancora devastata dai Turchi per cui ne fu potenziata la difesa, sia costiera, sia interna, con la costruzione di apposite torri di fortificazione e di vedetta. Elevata al rango di principato nel 1648, Massa Lubrense prese parte ai moti di Masaniello. Con l'ascesa al trono di Carlo III di Borbone, l'economia massese rifiorì e nel "decennio francese" (1806-1815) Massa Lubrense ebbe un ruolo importante nella difesa della costa minacciata dagli inglesi stanziati a Capri.
Accanto all'agricoltura, alla pesca e all'artigianato, voci tradizionali dell'economia di Massa Lubrense, negli ultimi decenni il turismo è diventato una voce cospicua dell'economia del paese grazie alla salubrità del suo clima mite ed asciutto tutto l'anno e grazie alle sue valide strutture ricettive: si contano infatti trenta alberghi, campeggi e residence, stabilimenti balneari, numerosissimi ristoranti (circa cinquanta), alcuni dei quali citati nelle guide gastronomiche più rinomate, nuove strutture agrituristiche.
Perla particolarmente ricercata dal turismo italiano ed internazionale, Massa Lubrense ha conservato un carattere schivo, riservato, desiderosa di svelare i suoi segreti esplodendo di colpo nei colori delle sue baie, delle rocce degli uliveti, dei limoneti e della sua macchia mediterranea per quell'elite che da tempo ritorna non potendo fare a meno di sentirne il seducente richiamo.
I prodotti tipici sono gli agrumi (caratteristiche anche le coperture dei limoneti, le cosiddette pagliarelle che d'inverno difendono gli agrumeti dal vento che soffia dal mare e che erano ricostruite con pazienza ogni anno;), le nocciole e le mele di S. Agata, l'olio, i latticini.
Massa Lubrense sigla provincia NA, regione Campania.