L'Isola d'Elba
Tipo di itinerario: MareL'Elba è l'isola più grande dell' Arcipelago Toscano, la terza isola italiana per grandezza ed e' anche l' isola più vicina alla costa toscana, dista infatti soltanto 10 km, ha un' estensione di 224 kmq, le sue coste si allungano per 147 km, le sue strade asfaltate sono lunghe complessivamente 190 km. Si arriva all' Elba in traghetto (porto di partenza Piombino) in 1 ora oppure con l’ aliscafo o nave veloce in 30 - 40 minuti; l'aeroporto della Pila a Marina di Campo, dove atterrano piccoli aerei, collega l'isola con alcune delle maggiori città italiane ed europee.
Oltre alle bellezze naturali di un mare meraviglioso con oltre 10 km. di spiagge di sabbia, 4 di ghiaia e 3 di scogliere balneabili sono presenti sull' isola impianti sportivi, piscine, golf, maneggi, parchi giochi per grandi e per bambini, pesca d' altura, noleggi, trekking ecc.
Ancora molto selvaggia, i suoi 147 km di costa offrono spiagge di sabbia, di ghiaia e scogliere; scoprire in barca decine e decine di insenature è sempre una sorpresa.
Essa conserva ancora una natura intatta; grazie alla sua collocazione nel Parco Nazionale dell'arcipelago Toscano, il mare che la circonda è attualmente il più grande parco marino d'Europa.
LA STORIA La Storia ha voluto che l’isola d’Elba fosse teatro di grandi eventi: non esiste civiltà del Mediterraneo che non abbia lasciato tracce rilevanti del proprio passaggio. Natura, arte e cultura millenaria, racchiuse in un microcosmo di 224 kmq, creano un’atmosfera unica, rievocano scenari straordinari, frutto di incontri tra popoli diversi.
Secondo le narrazioni mitologiche è a Porto Argon, l’odierna Capo Bianco, che Giasone fece tappa durante l’avventurosa ricerca del Vello d’oro e, come rivela Virgilio nell’Eneide, dallo stesso porto salparono trecento giovani elbani per portare aiuto al "Pio Enea" nella dura lotta contro i Rutuli.
Per gli Etruschi, l’Elba costituì una inesauribile fonte di ricchezza: già nell’ VIII secolo a.C. sfruttavano le miniere ed esportavano il ferro in tutto il bacino del Mediterraneo, ricavandone enormi ricchezze.
Sorsero così i forni, che giorno e notte fondevano i minerali con alti bagliori che, come narra Aristotele, dettero origine al nome Aethalia (scintilla), attribuito all’Elba dai navigatori Greci. Dei cinque secoli di dominazione etrusca rimangono diverse necropoli, alcuni resti di forni fusori e numerosi "villaggi d’altura", inseriti in scenografie inimitabili. Dal declino della potenza etrusca, i Romani ereditarono l’industria siderurgica, ma valorizzarono anche i giacimenti di granito e scoprirono i fanghi curativi delle Terme di San Giovanni, le bellezze del paesaggio ed i vini eccellenti.
"L’Isola del vino buono" , diceva Plinio il Vecchio. Ecco quindi che fiorì un intenso traffico di navi cariche di anfore: molte sono conservate nei Musei Archeologici di Portoferraio e Marciana, e, insieme a sorprendenti reperti restituiti dal mare, raccontano tutta la storia della navigazione antica.
Nei golfi più suggestivi sorsero le grandiose ville patrizie della Linguella, delle Grotte e di Capo Castello, oggi come allora luoghi di letizia.
Nel Medioevo fu la Repubblica Marinara di Pisa a sfruttare le miniere di ferro e il granito dell’Elba: la maggior parte delle colonne che impreziosiscono Piazza dei Miracoli sono state modellate dai valenti scalpellini di San Piero.
Del periodo pisano rimangono numerose testimonianze: le raffinate chiese romaniche e la torre di San Giovanni in Campo, costruita su un enorme masso di granito, ma soprattutto la possente "Fortezza" di Marciana ed il maniero del Volterraio, sentinella dei monti e dei mari.
Nel 1548 fu la volta dei Medici: Cosimo I realizzò la città fortificata di Portoferraio, vero gioiello di urbanistica militare. Era così perfetta l’armonia tra mare, terra ed opere architettoniche che la nuova città fu chiamata Cosmopoli, "culla della civiltà e della cultura, esempio di equilibrio e razionalità".
Subito dopo gli Spagnoli si insediarono a Porto Azzurro e costruirono l’imponente Forte San Giacomo, che oggi ospita la Casa di pena, ma anche diverse cappelle ed il suggestivo Santuario di Monserrato, incastonato su una cupa montagna "dolomitica".
Nel XVIII secolo, l’Elba fu contesa da Austriaci, Tedeschi, Inglesi e Francesi, con frenetiche trattative diplomatiche o accanite battaglie, finché fu assegnata in "piena proprietà e sovranità" a Napoleone Bonaparte che, in dieci mesi di governo, lasciò impronte significative: costruì strade, riorganizzò l’economia mineraria, incrementò la produzione e l’esportazione del vino. Da un’antica chiesa sconsacrata, ricavò un grazioso teatro che, restituito all’antico splendore da un sapiente restauro, è oggi sede di importanti rassegne culturali. Al suo rientro in Francia, per i fatidici cento giorni, Napoleone lasciò due residenze, divenute Musei Nazionali e frequentate ogni anno da migliaia di visitatori. Se sognassimo un lembo di terra dove approdare dopo un'entusiasmante navigazione nel Mediterraneo, non ci sono dubbi: il nostro approdo prediletto sarebbe senz'altro l'Isola d'Elba. Spiagge di sabbia finissima, scogliere a picco sul mare, acque trasparenti, fondali ricchi di pesci. Qui si sono rispettate le bellezze che la natura ha elargito a 147 chilometri di costa tirrenica, vicinissima alla Toscana. Ed i risultati della tutela rigorosa dell'ambiente si vedono: all'Elba la natura è ancora protagonista incontrastata, dominatrice assoluta del paesaggio. L'isola è una scoperta continua, il mare cambia colore ad ogni insenatura; a sud si infrange su bianche scogliere o aggredisce ampi arenili, a nord si insinua negli anfratti degli alti dirupi o lambisce discrete spiagge di ghiaia.
L'Isola d'Elba è divisa in otto comuni: Portoferraio, Marciana, Marciana Marina, Capo nell'Elba, Capoliveri, Porto Azzurro, Rio Marina e Rio Elba.
I testi sono stati gentilmente concessi dalla proloco di Follonica.